giovedì 5 novembre 2015

Comunicare

Per piu' di un mese la rete Internet in questa citta' e' morta. C'e' un unico gestore, Zain SSD, che vende chiavette per computer. Due tipi, da 150 pound/mese (2 GB) o da 300 pound (4 GB). Quando andai a comprarla, avevo in tasca solo 170 SSP, quindi presi quella da 2GB. Me ne sono pentita amaramente, visto che, con le mie abitudini casalinghe, 2GB mi duravano si e no 5-8 giorni. Avevo in mente di prendere anche l'altra, ma non ho fatto in tempo: uno scontro militare nello stato vicino, i ripetitori danneggiati, e niente internet o telefono. Ed anche una cinquantina di morti, ma quelli fanno parte del folklore del Sud Sudan: ogni tanto un villaggio distrutto, un po' di gente ammazzata, le solite donne violentate, insomma, quotidianità africane di un paese in guerra.
Ma tutto questo a Wau, che rispetto alla guerra e' un'isola felice (e spero vivamente lo rimanga), non si vedeva. Non ne hanno parlato neanche i giornali, forse qualche trafiletto in giro, magari un flash d'agenzia sulla CNN o Al Jazeera....ma nulla piu'. Noi l'abbiamo saputo dalle mail di rapporto sicurezza che l'ambasciata italiana di Addis Abeba (competente anche per il Sud Sudan) manda periodicamente agli expat. La gente di qui sicuramente l'ha saputo col passaparola, i telefonini volano (dovro' scrivere un post a parte sul rapporto totalmente delirante degli africani coi telefonini...), qualche parente morto (ma tanto qui e' normale), nessuna agitazione, nessun movimento.
E con questo stiamo stati tagliati fuori.
Ok, forse dovrei scrivere un post pure sul mio rapporto personale (abbastanza delirante) con la rete, ma qui la cosa e' diversa....essere lontani da casa e non poter comunicare col resto del mondo, per me e tutti quelli nella mia situazione, e' abbastanza pesante da sopportare.
Per fortuna il mio telefono ha continuato a funzionare per tutto il periodo, solo qualche giorno di blocco, nulla di tremendo.
In questo periodo sono successe un bel po' di cose...
Ve le raccontero' con calma.
Un saluto

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