martedì 21 luglio 2015

Partire (pronti, 50 e via!)

C'e' sempre qualcosa da fare quando si lascia una casa.
Cambiare residenza, per esempio...
Oggi, dopo piu' di 20 anni, sono tornata residente nella casa dei miei genitori.
Oggi, 21 luglio 2015, giorno del mio 50° compleanno.
Probabilmente c'e' un significato in tutto questo....ci pensero'.
Strano tuffo nel passato, ma per proiettarsi nel futuro bisogna prendere la rincorsa.
Mi spiace lasciare Calenzano: e' un posto molto carino, piccolo, simpatico, pieno di vita, senza i problemi delle citta', ma non e' un paesotto di provincia.
Firenze, negli ultimi anni, e' diventata invivibile. Insopportabile, opprimente, tronfia del suo grande passato, con un presente miserabile e nessun futuro a cui guardare che non sia "spennare turisti e studenti".
Calenzano ha pure l'unico sindaco e l'unica giunta della Piana che reputo persone dignitose.
Ok, PD anche loro, ma se guardo al PD di Firenze, o a quello di Sesto Fiorentino, di Campi Bisenzio od altro...beh, c'e' un abisso. (non che ci voglia molto, per carita').
Quello nazionale non lo nomino neanche: preferisco.
Ci sono 4 Case del Popolo nel giro di 2 km, dalla mia (ormai ex) casa di Calenzano.
Ed una di queste qualunque toscano l'ha vista in un vecchio film di un vecchio uomo che ora e' diventato qualcos'altro ed un uomo ancora piu' vecchio che non c'e' piu'...ed e' meglio cosi' per lui (ma non per noi).
No, perche' se uno si ricorda Berlinguer, e poi vede Piermatteino, il fegato e lo stomaco fanno male. Parecchio male.
Ma come diceva un altro vecchio amico, "voglio pero' ricordarti com'eri, pensare che ancora vivi"

Brutta bestia i ricordi...

Dibattito alla Casa del Popolo di Calenzano

Noi siamo quella razza...

Quando Benigni era Benigni.

L'abbraccio

Ok, la pianto senno' si finisce domattina e mi sto gia' incazzando abbastanza.
Torniamo al presente: domani e' un altro giorno.

martedì 14 luglio 2015

Prepararsi

Prepararsi ad un viaggio è un'arte che non ho mai imparato.
Sono abituata a viaggiare, ho fatto numerose vacanze e pure qualche viaggio di lavoro piu' lungo.
E' uguale, che si tratti di un fine settimana a Londra o di 9 mesi in Africa, arrivo sempre del tutto impreparata, dal punto di visto delle aspettative.
Dal punto di vista pratico, invece, alla fine ci ho fatto l'abitudine.
Prenotazioni, indicazioni, guide, bagaglio...
Gia', il bagaglio...che dramma.
Sono una di quelle che potendo si porterebbe dietro la casa, il quartiere, gli amici, il negozio di fiducia...
E invece, alla fine, sono riuscita a tagliare, tagliare sempre di piu', dai mostri dei primissimi viaggi alla valigetta Ryanair con cui stare via 3 settimane di adesso.
Ora, per questo viaggio parliamo di 9 mesi, in un posto fuori dagli itinerari turistici (ma ben dentro a quelli dei paesi a rischio, da evitare assolutamente), e con la prospettiva di dover svuotare la casa in cui ho abitato per 5 anni.
Il tutto da riassumere in due bagagli da max. 23 kg l'uno.
Bene, intanto ho comprato due valigie nuove.

Allegre e colorate, leggere, robuste, con 4 belle ruotine che le rendono facili da trasportare.
Comprate ai saldi, 135 euro per tutte e due.
E questa era la parte semplice.

Domani comincera' la parte dolorosa: cosa metterci dentro.
Per fortuna, domani e' un altro giorno.


martedì 7 luglio 2015

Mi sto facendo un po' di spazio..

La mia Africa comincia in garage. E non e' mio neanche quello.
E' il garage nel quale, 5 anni fa, quando sono arrivata in questa casa, ho scaraventato di malagrazia tutto quello che ero riuscita a portar via dalla casa che era stata mia per 14 anni.
Scatole buttate alla rinfusa, piene di roba improbabile, sacchetti dal contenuto incerto, libri e videocassette e fumetti e quaderni ed appunti e fotocopie buttati per terra, fotografie, riviste, pezzi di oggetti che facevano parte della mia vita, mescolati a cose che gia' abitavano quel garage, frammenti doloranti della vita di qualcun altro.
Quel garage e' stato per 5 anni un mostro che non ho voluto affrontare.
Ed adesso, invece, cacciata anche da questa casa, devo combattere questa battaglia.
In altre cantine polverose ci sono altri pezzi della mia vita che aspettano crudelmente di presentare un altro conto da pagare, ancora piu' antico ed incancrenito di questo, ma non e' il momento di affrontare tutto insieme.
Un passo per volta.
Un respiro ed un passo.
Un momento di riposo ed un altro passo.
Un giorno di lavoro ed un ulteriore passo.
Ogni grande viaggio comincia con un piccolo passo.
Da Calenzano (Firenze) a Wau (South Sudan).

Primo passo: il garage.